CHIESA DI SAN DOMENICO
Luogo: Bevagna (PG)
Ente appaltante: Comune di Bevagna
Committente: Comune di Bevagna
Situazioni lavori: Lavori ultimati
Prestazione: progetto strutturale e direzione operativa
Anno: 2001
Progettisti: Arch. Domenico Pasquale arch. Giovanni Bianconi Ing. Fabrizio Menestò (strutture)
Descrizione opere:
La chiesa dei SS. Domenico e Giacomo è sorta su un piccolo oratorio dedicato a San Giorgio il quale dava nome ad delle gaite della città e che il Comune cedette nel 1291 al beato Giacomo Bianconi insieme con gli avanzi delle “terme” per costruirvi una nuova chiesa e un convento dei Domenicani. La chiesa nel 1387, dopo un ampio restauro, assunse il nome attuale, comunemente è detta del Beato Giacomo. Nel 1736 sub’ un altro radicale restauro e fu coperta a volta. La parte inferiore della facciata è in travertino, mentre la parte superiore è un tardo rifacimento; in essa si apre un portale polistilo della fine del ‘300 ad arco acuto, in pietra rosa del Subasio, con fregio adorno di girali che si dipartono da un mascherone centrale: nella lunetta Madonna col Bambino e quattro angeli. Sul fianco della chiesa si apre una bella porta ad arco acuto in pietra bianca e rosa di Assisi; sopra era una edicola dipinta ma dell’affresco trecentesco rimangono solo le tracce. E’ da notare che l’antica facciata era in posizione arretrata rispetto all’attuale e che la porta laterale e l’edicola sovrastante sono state ricostruite nella parte aggiunta. La chiesa ha un campanile con cella campanarie coperto da un tetto a quattro spioventi quasi in piano.
Quadro fessurativo
Allo stato attuale il quadro fessurativo che si presenta all'interno della struttura è relativamente discreto nella gran parte della Chiesa, con esclusione della parte absidale e della facciata; la prima, condizionata dalla vicinanza del campanile ha subìto sollecitazioni maggiori registrando quindi ampie lesioni sulle strutture verticali, la facciata ha invece registrato distacco dalle pareti perimetrali dovute alla particolare composizione strutturale che risulta priva di irrigidimenti trasversali al di fuori dei collegamenti formati in sommità dalle capriate lignee della copertura.
PROPOSTE PROGETTUALI
Sulla base delle considerazioni fin qui fatte, l'intervento che si propone di eseguire si può articolare nelle seguenti fasi :
consolidamento generale delle murature;
realizzazione, sulle pareti laterali, di reticoli verticali ed orizzontali in perforazioni armate in corrispondenza delle lesene e fino a quota imposta delle capriate;
costituzione di continuità nella fascia di muratura dalla quota imposta delle volta a quella di gronda, realizzazione di cordolo perimetrale di gronda;
revisione della centinatura in legno e consolidamento delle volte in canna e gesso a mezzo di posa a livello estradossale di una controvolta in resina epossidica armata con tessuto di vetro ordito a maglia.
ripresa e/o rifacimento degli intonaci interni e relative tinteggiature completeranno l'intervento.